JUNGLE BOARD
L’uomo ha utilizzato e perfezionato, per centinaia di migliaia di anni, schemi motori che gli hanno permesso la sopravvivenza. Nella sua lunga storia ha corso, si è arrampicato, ha spinto, tirato, si è accucciato, si è esteso, raggiungendo un perfezionamento dell’asse cervello-muscolo che ha garantito il corretto uso delle catene muscolari, quelle che realmente servono per le funzioni cinetiche umane.
L’uomo ha quindi sempre usato il movimento per sopravvivere all’ambiente, e questo adattamento ha fissato le regole naturali di ciò che chiamiamo “salute”.
È bastato un frammento infinitesimale del tempo, perché l’ambiente in cui si muove l’uomo abbia subìto un cambiamento totale, e oggi il corpo umano, adattato al movimento continuo e globale, si trova a essere ampiamente sottoutilizzato in conseguenza dello sviluppo tecnologico, che ci ha imposto la posizione seduta per molte ore al giorno e la scomparsa del lavoro fisico, causando ipofunzione muscolare, articolare e coordinativa. Tutti fattori che contribuiscono al peggioramento del profilo salutistico delle persone.
Il fitness e lo sport sono il territorio sul quale va giocata la partita per un miglioramento delle condizioni di vita, e il Jungle Board è uno degli strumenti più idonei per risvegliare il movimento naturale.
Cosè il Jungle Board
È una tavola di legno di 160×100 cm, con alcuni fori, corredata pioli da inserire nei fori stessi e creare elementi di appoggio, di trazione o di spinta. Grazie al traverso da inserire sulla sommità dei pioli, si moltiplicano le opportunità di esercizio.
Il Jungle Board è facilmente trasportabile grazie a due rotelle fissate a una estremità, così da poter essere appoggiato alla parete diminuendo l’ingombro.
Le opportunità di esercizio
Possiamo definire allenamento “olistico funzionale” quello praticabile sul Jungle Board. Gli esercizi comprendono l’attivazione globale di muscoli, consentono di sviluppare movimenti diagonali e a spirale in allungamento, per favorire quella che è la condizione naturale legata agli schemi motori ancestrali. I protocolli di lavoro sono proposti sia ad una utenza decondizionata sia ad un pubblico di livello avanzato, grazie alla possibilità di modulare l’intensità degli esercizi e le difficoltà coordinative.
Il condizionamento che si ottiene da questa forma di allenamento si può definire funzionale-posturale, in quanto l’adattamento fisico riguarda il miglioramento del tono muscolare, della naturalità del movimento ma anche delle risposte posturali che tendono al riallineamento della schiena e alla diminuzione delle algie vertebrali.
Jungle Board è uno strumento che nasce anche per praticare pilates: gli esercizi del metodo classico trovano il supporto dei pioli per favorire il movimento e per creare alternative motorie.
Il manuale e gli eventi formativi chiariranno le possibilità di utilizzo dell’attrezzo e le sue potenzialità.
Il metodo Carlini
Stefano Carlini ha una lunga storia sportiva da atleta agonista, dedicata alla pallamano (ha giocato in serie A) e nell’atletica leggera, dove ancor oggi partecipa alle competizioni riservate ai master.
Ha conseguito il diploma Isef ma anche la Laurea in Scienze Motorie e oggi è docente nello stesso ateneo che lo ha visto studente, ad Urbino.
Si è dedicato per decenni all’insegnamento del fitness ai trainer, ha sviluppato metodologie di allenamento, è stato preparatore fisico in serie A nel Calcio a 5 e ancor oggi preparatore di atleti di elite, nel suo studio di personal training.
Ha realizzato l’attrezzo e conseguentemente il metodo, sulla base del fatto che il corpo ha bisogno di riferimenti oggettivi, per procedere a un movimento corretto a livello neuromuscolare e propriocettivo.
I paletti, che servono come appoggio, ma anche come strumenti di trazione e di spinta, garantiscono l’opportunità di creare “movimento proattivo” attraverso esercizi peculiari del metodo.
Dimensioni:
Lunghezza: 1600 mm
Larghezza totale: 1000 mm
Altezza con pioli: 950 mm
Peso: 35 kg
Carico massimo: 120 kg
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